Leonardo Serafini Pittore da sempre, nasce negli anni sessanta, quelli delle attese, delle speranze, delle lotte, dei cambiamenti sociali culturali e politici, anni in cui anche l’arte anticipa, conosce e metabolizza tutti quegli eventi. Il disegno è stata sempre la sua grande passione, e l’amore per il “lapis” lo ha fatto intraprendere l’indirizzo di grafico con specializzazione in stilista e modellista per accessori di moda. Una vita la sua identificata nella sua famiglia, gente lavoratrice legata al territorio con tutti i pro e i contro, ma sempre manifesta di rigore, onestà e rispetto. Questa educazione ha significato molto nei comportamenti ed atteggiamenti di Leonardo ed in qualche modo ha favorito l’indagine e l’interrogazione continua dei propri sentimenti. Proprio quando i tempi erano maturi ecco un’altra scelta che va ancora a reprimere questo desiderio interiore di poter esprimersi visivamente, entra nell’azienda paterna diventandone oggi il titolare. I primi dipinti vengono eseguiti nel 2012 ma con la recente scomparsa del padre di cui Leonardo era molto legato, sicuramente per il suo carattere introverso e riservato non sempre esternava tutto l’affetto che aveva dentro, i suoi lavori prendono ancora più vigore, più movimento, più significato. Supporti grandi come a testimoniare di inglobare nella tela gli anni trascorsi, colori ad olio, acrilici, stucchi, spatole, pennellesse, diventano sempre più presenti nella sua quotidianità. Linguaggi di matrice informale, quella matrice che dal Dopoguerra ad oggi ancora è viva e ben presente in quelle personalità artistiche dove la sofferenza, il malessere, l’insoddisfazione, prendono il sopravvento e guidano nella stesura sulla tela dei propri sentimenti. Nei suoi lavori si evince questo stato d’animo mediante i colori dove il nero ed il bianco il più delle volte si incontrano e combattono , sono i momenti della vita non sempre desiderati, sono il bene ed il male, sono tutti quegli opposti che nostro malgrado ci accompagnano nella nostra esistenza. Un dipinto per Leonardo assume una ritualità unica, sempre solo ad affrontare quella tela, una sorta di partita a scacchi dove ogni mossa è ponderata, è quasi sempre buio e nella notte silente Leonardo inizia con le preparazioni più accorte, i colori incominciano ad affermarsi sulla tela, si iniziano a liberare le tensioni, le emozioni, ed ecco tante finestre aprirsi, appaiono vedute interiori, ebbre di significato e suggestione. Leonardo Serafini non ha conosciuto artisti blasonati ne tanto meno visitato mostre o musei, la sua pittura non guarda a questo o a quello, la sua pittura è lui stesso, con tutti i suoi sogni, con tutte le sue speranze. Da quella data, parliamo di meno di tre anni fa, Leonardo ogni fine settimana è li a lavorare, come lui dice a soffrire e perché no, anche a piangere, molto pregnante è stata una sua esternazione dicendomi … Daniele in questo lavoro oltre all’olio e all’acrilico ci sono anche le mie lacrime.. Sebbene preferisca le grandi tele dove l’operare si fa più gravoso e complesso ad oggi la sua è una “produzione” di tutto rispetto con più 200 dipinti portati a termine, sempre rigorosi e qualitativamente apprezzabili. Quando poi affrontiamo il supporto cartaceo la sua energia si moltiplica, certo mancano i cromatismi materici delle tele e delle tavole, ma il confronto diventa per lui ancora più difficile, come se la carta cosi fragile e debole resista di più degli altri materiali. Ed ecco allora distenderla sul pavimento, bagnarla, prepararla, stropicciarla, addomesticarla, dopo questa lunga battaglia ecco l’opera che viene fuori, dove anche la carta stessa ne riconosce la bellezza. Sono diversi , sebbene trascorso così poco tempo, i cicli eseguiti, spesso i nomi sono immaginari come visionarie sono le espressioni legate a sentimenti sensazionali, appartenenti unicamente al suo animo sempre tormentato. Una pittura quella di Leonardo Serafini di grande attualità sebbene non vengano usati materiali plastici o compositi, la sua è una espressione vera, sincera, dettata dalla sua più profonda intimità, la potremmo dire anche coraggiosa, lontana da stereotipi, mode e tendenze, egli non vuole illuderci, vuol solo richiamarci a guardare più al nostro animo, al nostro cuore, perché solo in questo modo potremmo riappropriarci di quei valori oramai dimenticati. Leonardo Serafini nasce a Corridonia, dove attualmente abita. Daniele Taddei |